Siamo negli anni 70, si utilizzano già i transistor al silicio e i primi
circuiti integrati che permettono di sviluppare alimentatori di tipo
"switching", cioè dispositivi che stabilizzano la tensione di uscita
ricorrendo a un ON -OFF degli elementi di regolazione così da non
dissipare potenza inutilmente. I controllo della durata del tempo di
ON e di OFF permette di regolare la potenza trasferita e la frequenza
impiegata, anche se di soli 20 kHz, consente già di lavorare con parti
magnetiche avvolte su ferriti ceramiche, molto più leggere e compatte dei
lamierini al Fe -Si impiegati nei trasformatori a frequenza di rete.
Gli alimentatori che si sviluppano in questo laboratorio sono destinati
alle telecomunicazioni e sono spesso dei DC/DC converter perchè in
questo ambito, nelle centrali Telecom, la fonte di alimentazione
primaria è costituta da batterie con tensione continua di 48Vdc o 60 Vdc
così sempre senza interruzioni, a differenza della tensione di rete, il
cui uso era limitato alle apparecchiature periferiche.
Gli alimentatori switching, proprio a causa del loro modo di operare ad
alta frequenza, possono essere fonte di disturbi se mal progettati , di
conseguenza un particolare riguardo viene dato alla " Compatibiltà
elettromagnetica", ossia i vari dispositivi, ed in modo particolare gli
alimentatori, non devono essere fonte di disturbo per altri dispositivi e
devono esser immuni ad eventuali disturbi ambientali. |
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